mercoledì 4 marzo 2009

Amaro Marino. Sapore vero. [cetto]

"Amarezza, tanta, ma tanta tanta...". Non nasconde lo sconforto nel e dell'animo mister Marino, che ha visto deragliare la carrozza ideale per agganciare la locomotiva LapoBoys. In sintesi, la sua insofferenza nasce dal fatto che non solo il suo team non ha saputo sfruttare una comoda situazione creatasi, ma che addirittura riesca a fare ancora peggio dell'altra formazione, il che, da come si è evinto, sarebbe parso francamente difficilissimo dato che l'avversario ha praticamente giocato in dieci.
"A parte l'errore personale che riconosco, ovvero quello di aver lasciato in panca Pazzini e aver puntato sui miei tre palermitani (non potendo mai immaginare che sarebbe potuto realizzarsi quel risultato fantascientifico), i giocatori scesi in campo -che non sono di certo dei pincopallini- mi hanno deluso moltissimo, e allo stesso modo
sorpreso chi li conosce: è impossibile che simultaneamente la moltitudine abbia avuto prestazioni di livello inaccettabile per questo (o qualunque altro) campionato, tant'è che solo Siviglia {qui nella foto, mentre invita i compagni a fare ammenu na cosa bona. una. mancu dui. una!}, Santon e Semioli hanno meritato la sufficienza; se ad una prestazione ridicola nostra aggiungiamo poi pure la paradossale e puntuale maledizione in cui incappiamo ogni volta che giochiamo con Di Salvo, beh, il conto è presto fatto"
Il tecnico non si capacita: "Come nell'ultima partita che disputammo con LapoBoys, avremmo potuto anche stavolta vincere con una normalissima prova di sufficienza dal momento che i lapìni non si dimostrano mai brillantissimi con noi; e invece i ragazzi mi vengono a mancare nelle cose più banali. E' questo che non accetto. Più che meriti altrui vedo pacchiani demeriti nostri. Ma mi farò sentire in settimana, statene certi voi giornalisti, stiano certi i giocatori, perchè tutto ciò è i-n-a-m-m-i-s-s-i-b-i-l-e".
E dando sfogo ancora alla frustrazione della chance persa: "E come beffa, non
solo non riusciamo a vincere con un minimo teorico sforzo, ma dalla formazione di Di Salvo esce puntualmente dal cilindro un qualcosa di paranormale che alla fine li premia".
Marino si riferisce all'occasione di trovarsi contro un Amelia che prende zero e con tale deficit pronto ad esser ben ampiamente redento dall'inverosimile gol di Mascara (dove solo il fato può spiegare il perchè di quel fenomeno dalla dubbia quantificabilità fisica, e che tramuta la prestazione del catanese in un otto+goal); la storia ciclicamente si ripete, come fu nel confronto scorso per Legrottaglie, che, grazie all'inspiegabile 7.5 di voto, concretizzò un "furto" ai danni di Ciccipaciucci, il quale, a causa di ciò e di una prestazione ancor più scandalosamente risibile (media totale approssimativa al 5, cosa più unica che rara) di quella dell'avversario, non vinse per mezzo punto.
Un'ulteriore chiosa a livello di classifica "Questo risultato definisce un'altra accelerazione della capolista a discapito del gruppetto che la insegue. Ci perde tutto il torneo con me; mi scuso coi miei colleghi". E sulla squadra di vertice: "E' una squadra forte e ha dimostrato in più occasioni di avere una fortuna incredibile: il binomio perfetto di ogni squadra vincente".
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Allenamento specifico programmato in settimana:
Trezeguet dovrà spingere palloni in rete con una forza pari o inferiore a quella di un geco malato di aids rachitizzante,
Fabio Simplicio dovrà, a due metri da una porta vuota, sparare in aria palloni con un angolazione verticale sempre maggiore, fino a creare il TPP ("tiro perpendicolare perfetto"),
Julio Cesar dovrà cercare di farsi segnare possibilmente da dietro i cartelloni pubblicitari di fondocampo,
Pandev dovrà entrare in rieducazione: temi proposti che si realizzeranno in question-time della serie "Rimembri ancor il giuoco del pallòn?" e "Vedi che non è vietato dare il 100% anche all'infuori della Coppa Italia ah".

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